Una lunga intestazione
1. L’esperienza quasi trentennale delle Wiener Werkstätte si concluse nel 1932 e Otto Prutscher, ormai cinquantenne, gestiva il suo prospero studio di architettura.
Nonostante la guerra mondiale e il difficile decennio successivo, gli editori viennesi continuarono a stampare nuovi libri e Otto Prutscher continuò ad acquistarli, per collezionarli o regalarli alla moglie, a se stesso o alle due figlie. Continuò anche a disegnare cartoline, biglietti da visita, ex libris, carta da lettere e, naturalmente, copertine di libri nel nuovo stile del Bauhaus, firmandosi “architetto della decorazione d’interni e dell’intero settore dell’arte decorativa”: una lunga intestazione per un Gesamtkünstler.
2. Nei primi decenni del XX secolo, Prutscher era noto soprattutto come insegnante e designer, pioniere delle arti applicate e amico di Klimt e Hoffmann. Dopo la Prima Guerra Mondiale la sua reputazione come architetto crebbe. La sua carta intestata testimonia una carriera ormai consolidata, che gli permise di accettare importanti incarichi da parte di committenti pubblici e privati negli anni Venti, in primis le case popolari per la Vienna Rossa, tra cui Heinehof, Lorenshof, Hermann-Fischer-Hof e Eiflerhof, le case Wertheim e Czerny e il progetto per Villa Gourary.