Raccontare favole lontane

1. L’arte giapponese, che conobbe per la prima volta a Parigi durante il suo soggiorno come borsista, esercitò su Otto Prutscher un’influenza creativa nel corso di tutta la sua carriera nonché un gusto esotico riflesso nelle scelte compiute in età adulta per la biblioteca delle proprie figlie. Ma se il Giappone non era che affascinante perché sinonimo di “lontano”, cosa c’era di più lontano della luna? La figlia maggiore Helly si innamorò dell’India leggendo i libri che suo padre acquistò per lei mentre Peterchens Mondfahrt divenne il preferito di Ilse e della figlia Beba: le loro pagine malconce testimoniano il fascino delle bambine Prutscher per tutto ciò che è lontano.
2. Molti dei libri illustrati nella collezione Prutscher risalgono al periodo tardo-imperiale e furono probabilmente acquistati da Otto Prutscher per il loro design. Il contesto sociale e politico in cui venivano letti alle figlie Helly e Ilse cambiò radicalmente con la Prima Guerra Mondiale e il crollo dell’Impero asburgico, perciò, elementi come l’orientalismo assunsero un significato differente.
La varietà della collezione rende difficile stabilire con certezza come venissero letti i libri, ma dato il gran numero di fiabe e favole in diverse lingue, emergono un chiaro interesse per il folklore, per l’Oriente e un cosmopolitismo poliglotta, tipico della società colta viennese del primo Novecento a cui i Prutscher appartenevano.