Un ammaliante incantatore
1. La domenica i Prutscher ospitavano una Jause, una merenda aperta agli amici più stretti con pasticcini viennesi. Otto Prutscher, ammaliante incantatore con uno spiccato senso dell’umorismo e un occhio di riguardo per i dettagli, intratteneva gli ospiti con lunghe storie finché la figlia Helly non riceveva dalla madre l’ordine di interromperlo per lasciare intervenire anche i presenti. Nuovamente sola la sera, la famiglia si riuniva per leggere le fiabe illustrate della propria crescente collezione, frutto soprattutto dei regali che gli amici artisti di Otto facevano alle sue figlie.
2. Queste cartoline, mezzo di comunicazione prediletto nel contesto viennese del primo Novecento, testimoniano gli appuntamenti di Gustav Klimt e Otto Prutscher alla Maierei Tivoli di Vienna. Racconta la nipote di Prutscher Beba Restelli che, a differenza di altri amici artisti vicini al nonno come Michael Powolny e Remigius Geyling, a Klimt non era consentito frequentare la casa di Gumpendorferstraße perché, date le qualità di charmeur del pittore, Prutscher non volle mai che incontrasse sua moglie Helene.